L’Assessore regionale Piemontese: “Monte Sant’Angelo non avrà alcuna diminuzione dei servizi sanitari”
Pubblicato il 1 giugno 2018 • Sociale , Territorio
Lo ha annunciato l’Assessore al Bilancio e alla Programmazione della Regione Puglia, Raffaele Piemontese, in occasione della conferenza promossa dall’Amministrazione Comunale “Sanità: le prospettive per Monte Sant’Angelo” tenutasi mercoledì 30 maggio in una gremita Sala Consiliare. “Siamo riusciti ad ottenere una deroga per le sue peculiarità, per il turismo religioso e per la sua orografia” – ha dichiarato il Direttore Generale dell’ASL Foggia, Vito Piazzolla. Per Giancarlo Ruscitti, Direttore del Dipartimento promozione della Salute e del Benessere sociale della Regione Puglia - “A Monte Sant’Angelo sta avvenendo, come in altre parti della Puglia, una riorganizzazione del sistema emergenziale che noi vogliamo rendere più efficiente e più efficace per i cittadini”.
C’era preoccupazione a Monte Sant’Angelo per la riconversione dei Punti di primo intervento annunciata dal DM 70, che prevede che “i PPI con casistica inferiore ai 6000 passaggi annui sono direttamente affidati al 118 come postazione territoriale” e quindi declassati.
“A Monte Sant’Angelo continuerà ad esserci un medico fisso nella struttura sanitaria oltre ad avere l’ambulanza con il medico a bordo, quindi continuerà ad esserci ciò che c’era prima e non avrà alcuna diminuzione dei servizi sanitari” – ha annunciato l’Assessore al Bilancio e alla Programmazione della Regione Puglia, Raffaele Piemontese.
“È sicuramente una buona notizia per la nostra comunità” – ha commentato il Sindaco di Monte Sant’Angelo, Pierpaolo d’Arienzo, aggiungendo che – “Continueremo a tenere alta l’attenzione sul tema e continueremo a sollecitare l’ASL affinché metta in atto il completamento di tutti i servizi previsti nel PTA, da quelli ambulatoriali a quelli assistenziali”. Gli fa eco l’Assessore al welfare della Città di Monte Sant’Angelo, Agnese Rinaldi: “Una componente fondamentale delle politiche sociali è sicuramente rappresentata da un servizio sanitario che risponda alle esigenze specifiche dei cittadini e che tuteli le fasce più deboli che necessitano di un adeguato servizio socio assistenziale in grado di assicurare il benessere della comunità”.
“Monte Sant’Angelo registra circa 4000 accessi e quindi non si trovava nella fase che permetteva di avere una equipe medicalizzata fissa, ma per le sue peculiarità, per il turismo religioso e per la sua orografia, siamo riusciti ad ottenere una deroga e quindi ci sarà una postazione fissa che farà esattamente quello che fa oggi il PPI” – ha dichiarato il Direttore Generale dell’ASL Foggia, Vito Piazzolla. Il Direttore dell’ASL si è soffermato anche sull’RSSA “Santa Maria di Pulsano”, annunciando che - “forte è la sinergia con gli organi di controllo che si stanno occupando a livello ministeriale e locale della vicenda e adesso bandiremo un avviso con il quale ci sarà un subentro dopo questa gestione commissariale”.
Per Giancarlo Ruscitti, Direttore del Dipartimento promozione della Salute e del Benessere sociale della Regione Puglia - “A Monte Sant’Angelo sta avvenendo, come in altre parti della Puglia, una riorganizzazione del sistema emergenziale che noi vogliamo rendere più efficiente e più efficace per i cittadini”. “In Puglia stiamo cercando di evitare sprechi che spesso hanno flagellato il sistema sanitario pugliese tentando di utilizzare le risorse in primo luogo per assumere personale che è la nostra carenza, e in secondo per dare servizi sia agli acuti che ai cronici” – ha aggiunto Ruscitti.
“Il PTA (Presidio territoriale di assistenza) è un nuovo modello di organizzazione dell’assistenza che pone al centro il paziente facilitando l’accesso ai servizi sanitari territoriali e l’iter assistenziale complessivo” – spiegano dagli uffici regionali, aggiungendo che – “il PTA rappresenta la ‘porta di accesso’ del cittadino ai servizi territoriali di assistenza: esso si pone l’obiettivo di fornire una risposta integrata ai bisogni di salute della popolazione aggregando e/o integrando funzionalmente le diverse componenti dell’assistenza territoriale, secondo livelli di complessità variabili a seconda dei fattori di comorbilità ed in coerenza con gli obiettivi stabiliti dalla legge regionale 3 agosto 2006, n. 25”.
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