“Tavolo permanente sulla legalità” della Città di Monte Sant’Angelo: venerdì 9 marzo gli studenti incontrano il Procuratore Domenico Seccia

Pubblicato il 8 marzo 2018 • Manifestazioni

i terrà venerdì 9 marzo, alle ore 10.30, nell’Auditorium delle Clarisse – nel centro storico di Monte Sant’Angelo – l’incontro tra gli studenti della primaria secondaria dell’Istituto “Tancredi-Amicarelli” e quelli delle prime della secondaria superiore dell’Istituto “G. T. Giordani” con il Procuratore Domenico Seccia. L’iniziativa rientra nel programma di attività promosso dal “Tavolo permanente sulla legalità” della Città di Monte Sant’Angelo composto dall’Ente e dalle agenzie educative del territorio.

L’INCONTRO – All’incontro, insieme al Procuratore Domenico Seccia, parteciperanno il Sindaco di Monte Sant’Angelo, Pierpaolo d’Arienzo, il Presidente del Consiglio comunale, Giovanni Vergura, il Dirigente dell’Istituto Superiore “G. T. Giordani”, Francesco di Palma, il Dirigente dell’Istituto comprensivo “Tancredi-Amicarelli”, Luca Fidanza, e in rappresentanza del “Tavolo permanente sulla legalità”, Lucia Armillotta (Progetto Policoro), che presenterà il concorso di idee sul logo del Tavolo. Modera Felice Piemontese.

IL PROCURATORE DOMENICO SECCIA - Domenico Seccia, oggi Procuratore a Fermo, già Procuratore a Lucera, nel giugno del 2003 diventò sostituto procuratore della DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) di Bari e si occupò proprio della Mafia del Gargano, raccontata in un libro, “La Mafia innominabile” (160 pagine, Edizioni La Meridiana, 2011). Nel 2013 ha pubblicato "La mafia sociale".

«C’era un tempo in cui la mafia garganica non esisteva. Bisognava vincere la credenza che fosse una magia, popolata dal potente di turno che impone il suo comando, la sua forza e la sua violenza. Non esisteva perché tutti la negavano. Anche i Magistrati che se ne occupavano. Una faida come le altre. La mafia garganica, però, esisteva, eccome. Ammazzava e ammazza» – si legge sulla copertina del suo libro, “La Mafia innominabile”.

«Ci sono voluti 30 anni e decine di morti ammazzati per sostituire la parola “faida” con “mafia” e rendendo reale quelle che per tanti lustri era stato ritenuto irreale. Da più di 10 anni Seccia ha la scorta: ha avuto lettere anonime, proiettili e, di recente (nell’agosto 2017), nuove minacce sono giunte da un pentito che ha riferito di aver appreso nel carcere di Udine un progetto di attentato contro il magistrato» – scriveva la Gazzetta del Mezzogiorno.

L’incontro con il Procuratore Seccia si terrà venerdì 9 marzo, alle ore 10.30, nell’Auditorium delle Clarisse, nel centro storico di Monte Sant’Angelo.


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